OGGI PARLIAMO DI

contraccezione, gravidanza, menopausa

Menopausa: la vaginite atrofica

20 luglio 2017

Dopo la menopausa alcune donne notano dei cambiamenti nel trofismo della loro zona vaginale e genitale, in particolare secchezza delle muscose, ma anche sintomi vescicali, e dispareunia ovvero sensazione dolorosa che accompagna il rapporto sessuale.

Che cos'è la vaginite atrofica?

Prima della menopausa gli elevati livelli circolanti di estrogeni hanno azione positiva sul trofismo di cute e mucose di vagina e genitali esterni.
Gli estrogeni, infatti, causano un ispessimento delle pareti della vagina rendendola più elastica, regolano la produzione di muco da parte delle ghiandole presenti nel collo dell'utero e stimolano le cellule epiteliali, che compongono la mucosa a produrre glicogeno, utile a favorire la presenza di una corretta flora batterica protettiva nei confronti di infezioni da germi patogeni.

Con il sopraggiungere della menopausa la produzione di estrogeni da parte delle ovaie cala drasticamente venendo meno gli effetti positivi visti precedentemente, si assiste ad una progressiva perdita di elasticità della vagina, ad una diminuzione delle secrezioni vaginali, ad un assottigliamento della mucosa vaginale e del pannicolo adiposo che circonda la vagina, anche la muscolatura del pavimento pelvico va incontro a perdita di tonicità.
Queste alterazione saranno la base per lo sviluppo di una sintomatologia fastidiosa che porta il medico a diagnosticare vaginite atrofica, circa il 50% delle donne in menopausa presentano i sintomi più o meno evidenti di vaginite atrofica.

Quali sono i sintomi della vaginite atrofica?

I sintomi della vaginite atrofica sono:
• Bruciore, prurito, irritazione.
• Secchezza vaginale dovuta a riduzione delle secrezioni vaginali, la riduzione è tale da rendere fastidioso o doloroso avere rapporti sessuali.
• Lievi perdite ematiche dopo rapporti sessuali.
• Infiammazione che può portare a infezioni e dolore alla minzione.
• Persistenti e maleodoranti perdite date dalla alcalinizzazione del pH vaginale che comporta una modifica della popolazione batterica residente.

Diagnosi

La donna che risultasse sintomatica deve senza indugi eseguire una visita ginecologica al fine di risalire alle cause. Il medico può avvalersi dell'esame pelvico integrato eventualmente da Pap-test e tampone vaginale, quest'ultimo particolarmente utile per ricercare eventuali agenti patogeni.
Se la donna lamenta dolore alla minzione il medico potrebbe consigliare anche di eseguire un esame delle urine.

Trattamento

Il trattamento ha lo scopo di eliminare le cause alla base delle modificazioni anatomo-funzionali ed i sintomi dati dalla vaginite atrofica, permettendo quindi un ritorno ad una sana vita relazionale, il tutto a beneficio della qualità della vita.
La terapia ormonale sostitutiva permette, tramite compresse o cerotti, di introdurre dall'esterno gli ormoni estrogeni, la cui diminuzione post-menopausale è proprio alla base della patologia.
Non tutte le donne accettano o possono ricorrere a questa scelta terapeutica, per cui preferiscono utilizzare preparati topici a base di estrogeni che agiscono localmente come creme o gel e solo in minima parte in modo sistemico..
L'uso topico di estrogeni hanno dimostrato scarsi effetti collaterali e un ottima efficacia, fermo restando la necessità di continuare la terapia senza sosta pena la ricomparsa della sintomatologia.
La terapia ormonale non è l'unica scelta terapeutica, se i sintomi sono essenzialmente la secchezza vaginale è la difficoltà nei rapporti l'uso di gel lubrificanti può essere di grande aiuto, da applicare prima dei rapporti permettono una lubrificazione adeguata impedendo la formazione di lesioni alla mucosa vaginale e la comparsa di dolore, una attiva vita sessuale oltretutto migliora l'afflusso sanguigno a carico di genitali.

Condividi l'articolo
Leggi anche di: salute prevenzione menopausa

PER TE